100 organi della Provincia di Torino
La promozione del territorio provinciale e del suo patrimonio culturale tramite la musica organistica
Organalia nasce nel 2002 con l’intitolazione provvisoria vox organorum con lo scopo di valorizzare gli organi nella funzione di strumenti musicali, beni artistici e veicolo per la diffusione della letteratura organistica.
Com’è noto, l’organo nasce fondamentalmente come strumento di sussidio alla liturgia per sostenere il canto o per l’esecuzione di brani idonei alle diverse celebrazioni religiose. Questo utilizzo, però, è solo un aspetto della funzionalità di questo strumento: gli organi, infatti, sono dotati sia di registri per l’accompagnamento di tipo liturgico, sia di registri cosiddetti da concerto i quali per le loro caratteristiche non vengono utilizzati durante le celebrazioni stesse. Di conseguenza, la necessità di ascoltare l’organo nella sua completezza può essere rappresentata esclusivamente durante un’esecuzione di tipo concertistico quando l’interprete può far ascoltare quei registri che hanno la capacità di imitare gli strumenti musicali usati dalle orchestre.
Grazie ad Organalia si è innescato un circuito musicale virtuoso che ha fatto ritornare nelle chiese gli appassionati di musica organistica ed ha avvicinato, almeno per curiosità, quanti ne avevano sentito parlare, ma che per la loro giovane età non avevano potuto rendersi conto di persona della grandiosità e della complessità di un’esecuzione organistica. La riscoperta della musica organistica ha fatto nascere anche il desiderio di restaurare questi strumenti che spesso erano utilizzati al minimo delle loro possibilità e che attraverso una paziente e qualifcata opera di restauro sono tornati al loro splendore originale.la moderna organologia, infatti, predilige ed incoraggia il restauro flologico degli strumenti in modo da riportare alla fonica originale queste macchine sonore che nel tempo sono state spesso oggetto di manomissioni, frutto dei gusti delle diverse epoche. Nel medesimo tempo - poiché gli organi sono collocati nelle chiese - il pubblico ha potuto scoprire o riscoprire tanti edifci di culto, sia parrocchiali, sia confraternitali della Chiesa Cattolica accanto a quelli della Chiesa evangelica valdese.
organalia che è seguita da un pubblico itinerante ha favorito una forma interna di turismo, permettendo a molti la conoscenza delle bellezze paesaggistiche, artistiche e architettoniche del territorio provinciale. l’organizzazione del circuito concertistico tiene conto di una suddivisione territoriale in due quadranti; negli anni dispari interessa il Canavese, le valli di lanzo e le località affacciate lungo le colline del Po mentre negli anni pari tocca il Carmagnolese, il Moncalierese, il basso Pinerolese, Pinerolo e le sue valli, la val sangone, la valle di susa e le località ad occidente di Torino.
Questo volume vuole essere il compendio di questa lunga, affermata e consolidata attività nel quale sono schedati 93 strumenti utilizzati in concerto e 7 proposti per il restauro, considerato il loro valore storico. E’ un documento prezioso che abbina la schedatura degli strumenti alle immagini fotografche, sapendo restituire, in questo modo, la conoscenza completa degli organi con la loro collocazione.
Siamo certi di aver investito positivamente sia in ambito culturale, sia in quello turistico, nella consapevolezza che la conoscenza di tanti luoghi sia un bene prezioso da tramandare ai posteri.
Com’è noto, l’organo nasce fondamentalmente come strumento di sussidio alla liturgia per sostenere il canto o per l’esecuzione di brani idonei alle diverse celebrazioni religiose. Questo utilizzo, però, è solo un aspetto della funzionalità di questo strumento: gli organi, infatti, sono dotati sia di registri per l’accompagnamento di tipo liturgico, sia di registri cosiddetti da concerto i quali per le loro caratteristiche non vengono utilizzati durante le celebrazioni stesse. Di conseguenza, la necessità di ascoltare l’organo nella sua completezza può essere rappresentata esclusivamente durante un’esecuzione di tipo concertistico quando l’interprete può far ascoltare quei registri che hanno la capacità di imitare gli strumenti musicali usati dalle orchestre.
Grazie ad Organalia si è innescato un circuito musicale virtuoso che ha fatto ritornare nelle chiese gli appassionati di musica organistica ed ha avvicinato, almeno per curiosità, quanti ne avevano sentito parlare, ma che per la loro giovane età non avevano potuto rendersi conto di persona della grandiosità e della complessità di un’esecuzione organistica. La riscoperta della musica organistica ha fatto nascere anche il desiderio di restaurare questi strumenti che spesso erano utilizzati al minimo delle loro possibilità e che attraverso una paziente e qualifcata opera di restauro sono tornati al loro splendore originale.la moderna organologia, infatti, predilige ed incoraggia il restauro flologico degli strumenti in modo da riportare alla fonica originale queste macchine sonore che nel tempo sono state spesso oggetto di manomissioni, frutto dei gusti delle diverse epoche. Nel medesimo tempo - poiché gli organi sono collocati nelle chiese - il pubblico ha potuto scoprire o riscoprire tanti edifci di culto, sia parrocchiali, sia confraternitali della Chiesa Cattolica accanto a quelli della Chiesa evangelica valdese.
organalia che è seguita da un pubblico itinerante ha favorito una forma interna di turismo, permettendo a molti la conoscenza delle bellezze paesaggistiche, artistiche e architettoniche del territorio provinciale. l’organizzazione del circuito concertistico tiene conto di una suddivisione territoriale in due quadranti; negli anni dispari interessa il Canavese, le valli di lanzo e le località affacciate lungo le colline del Po mentre negli anni pari tocca il Carmagnolese, il Moncalierese, il basso Pinerolese, Pinerolo e le sue valli, la val sangone, la valle di susa e le località ad occidente di Torino.
Questo volume vuole essere il compendio di questa lunga, affermata e consolidata attività nel quale sono schedati 93 strumenti utilizzati in concerto e 7 proposti per il restauro, considerato il loro valore storico. E’ un documento prezioso che abbina la schedatura degli strumenti alle immagini fotografche, sapendo restituire, in questo modo, la conoscenza completa degli organi con la loro collocazione.
Siamo certi di aver investito positivamente sia in ambito culturale, sia in quello turistico, nella consapevolezza che la conoscenza di tanti luoghi sia un bene prezioso da tramandare ai posteri.